Recentemente Hutto e Satne hanno proposto un nuovo programma di ricerca (NOC), al cui interno le strategie di naturalizzazione dell’intenzionalità neo-cartesiana, neo-behaviorista e neopragmatista vengono utilizzate come tre steps per comprendere il passaggio da una forma di ur-intenzionalità minimale e priva di contenuti alle forme di cognizione intenzionale che comprendono contenuti intensionali. In questo modo, NOC gioca un ruolo di rilievo nel permettere a REC, l’enattivismo radicale di Hutto, Myin e Satne, di fare i conti coi representation hungry problem e le forme complesse di cognizione. In questo paper, cercherò di valutare criticamente NOC. Proverò quindi a far emergere i punti di forza di NOC, intesa come una strategia, funzionale a REC, per risolvere i representation hungry problem da un punto di vista antirappresentazionalista. Al contempo, evidenzierò alcuni punti di debolezza, che dipendono da un’insufficiente caratterizzazione dell’ur-intenzionalità, leggibile come un ritorno al comportamentismo; da una visione troppo semplice del contenuto mentale rilevante nelle pratiche ascrittive e da alcune ambiguità nella gestione della continuità darwiniana che intercorre tra ur-intenzionalità ed intenzionalità contenutistica. Appoggiandomi al framework della skilled intentionality, quindi, cercherò di proporre un modo di sviluppare l’ur-intenzionalità in termini non comportamentistici; e cercherò di mostrare che questa proposta, integrata con la tesi della manipolazione (la tesi che la manipolazione abile di strutture ambientali sia costitutiva di alcune capacità cognitive), può aiutare a comprendere il passaggio dalla cognizione minimale ur-intenzionale a forme cognitive più sofisticate e ricche di contenuto. Concluderò quindi indicando alcuni problemi aperti che NOC deve ancora fronteggiare. Il piano di lavoro è come segue: nel primo paragrafo introdurrò NOC; nel secondo proporrò un bilancio critico che ne metta in luce i pro ed i contro, nel terzo avanzerò la mia proposta per separare l’ur-intenzionalità dal comportamentismo, e nell’ultimo concluderò con una breve rassegna dei problemi ancora aperti.
Il Progetto NOC (Natural Origins of Content): un bilancio critico
Marco Facchin
2018-01-01
Abstract
Recentemente Hutto e Satne hanno proposto un nuovo programma di ricerca (NOC), al cui interno le strategie di naturalizzazione dell’intenzionalità neo-cartesiana, neo-behaviorista e neopragmatista vengono utilizzate come tre steps per comprendere il passaggio da una forma di ur-intenzionalità minimale e priva di contenuti alle forme di cognizione intenzionale che comprendono contenuti intensionali. In questo modo, NOC gioca un ruolo di rilievo nel permettere a REC, l’enattivismo radicale di Hutto, Myin e Satne, di fare i conti coi representation hungry problem e le forme complesse di cognizione. In questo paper, cercherò di valutare criticamente NOC. Proverò quindi a far emergere i punti di forza di NOC, intesa come una strategia, funzionale a REC, per risolvere i representation hungry problem da un punto di vista antirappresentazionalista. Al contempo, evidenzierò alcuni punti di debolezza, che dipendono da un’insufficiente caratterizzazione dell’ur-intenzionalità, leggibile come un ritorno al comportamentismo; da una visione troppo semplice del contenuto mentale rilevante nelle pratiche ascrittive e da alcune ambiguità nella gestione della continuità darwiniana che intercorre tra ur-intenzionalità ed intenzionalità contenutistica. Appoggiandomi al framework della skilled intentionality, quindi, cercherò di proporre un modo di sviluppare l’ur-intenzionalità in termini non comportamentistici; e cercherò di mostrare che questa proposta, integrata con la tesi della manipolazione (la tesi che la manipolazione abile di strutture ambientali sia costitutiva di alcune capacità cognitive), può aiutare a comprendere il passaggio dalla cognizione minimale ur-intenzionale a forme cognitive più sofisticate e ricche di contenuto. Concluderò quindi indicando alcuni problemi aperti che NOC deve ancora fronteggiare. Il piano di lavoro è come segue: nel primo paragrafo introdurrò NOC; nel secondo proporrò un bilancio critico che ne metta in luce i pro ed i contro, nel terzo avanzerò la mia proposta per separare l’ur-intenzionalità dal comportamentismo, e nell’ultimo concluderò con una breve rassegna dei problemi ancora aperti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.