Current up-to-date theoretical models of semantic memory claim that word meaning is organized in multiple modalities, including “amodal” information (e.g., lexical, orthographic, and grammatical features) and properties derived from non-linguistic, modality-specific experience, capitalizing on perceptual/motor simulations, bodily sensations, and mental imagery. The extent to which such multimodal organization of semantic representations is functionally relevant to language processing, including pragmatic inferencing, is still debated. In my thesis, I will present the results of five studies based on the application of psycho/neurolinguistic experimental approaches (i.e., behavioral, computational, and neurophysiological methods) to test the involvement of experience-related information during different linguistic tasks (including figurative meaning processing) in healthy and atypical adult populations. Overall, the results of this dissertation support theoretical models predicting the effects of multimodal semantic properties on language processing and extend the description of such effects to the pragmatic level, where the involvement of non-propositional operations has always been neglected by classic theoretical models. Moreover, the studies presented showed that the involvement of multimodal semantic properties during pragmatic processing might be intrusive in some atypical populations (e.g., schizophrenia) but not in others (e.g., motor conditions), thus indicating that multimodal effects are not only task-sensitive but also highly modulated by differences related to cognitive and clinical characteristics.

Gli attuali modelli teorici proposti per descrivere la memoria semantica sostengono che il significato delle parole sia caratterizzato da una rappresentazione multimodale, tale da includere sia informazioni “amodali” (ad esempio, caratteristiche lessicali e ortografiche, ma anche informazioni grammaticali) sia proprietà acquisite attraverso l’esperienza non linguistica derivante dalle simulazioni sensorimotorie, le sensazioni corporee e la cosiddetta “mental imagery”. Tuttavia, è ancora dibattuto quanto l’organizzazione multimodale delle rappresentazioni semantiche sia funzionalmente rilevante nell’elaborazione del linguaggio, in particolare nei processi inferenziali pragmatici. Nella presente tesi saranno presentati i risultati di cinque studi, nei quali verrà descritta l’applicazione di approcci sperimentali propri della psico/neurolinguistica (ossia, metodi comportamentali, computazionali e neurofisiologici), con la finalità di testare il coinvolgimento delle informazioni multimodali in diversi compiti linguistici, somministrati a soggetti appartenenti alla popolazione sana o affetti da condizioni neurologiche e psichiatriche. I risultati complessivi degli studi presentati non solo supportano i modelli teorici che descrivono gli effetti della rappresentazione multimodale del significato delle parole sull’elaborazione del linguaggio, ma consentono di estendere tali effetti anche al dominio della pragmatica, espandendo i modelli teorici classici che limitano la descrizione dei processi pragmatici alle sole operazioni proposizionali. Inoltre, i risultati degli studi suggeriscono che l’attivazione di informazioni multimodali durante l’elaborazione pragmatica possa determinare un ostacolo in alcune popolazioni atipiche (ad esempio, nella schizofrenia), ma non in altre (come, ad esempio, nelle patologie del movimento), confermando quanto la portata di questi effetti sia modulata dal contesto, della tipologia di compito svolto e delle cognitive e cliniche dei parlanti.

Un approccio neuropragmatico all’esperienza multimodale: dal linguaggio letterale al linguaggio figurato in popolazioni tipiche e atipiche / Frau, Federico. - (2024 Jun 13).

Un approccio neuropragmatico all’esperienza multimodale: dal linguaggio letterale al linguaggio figurato in popolazioni tipiche e atipiche

FRAU, FEDERICO
2024-06-13

Abstract

Current up-to-date theoretical models of semantic memory claim that word meaning is organized in multiple modalities, including “amodal” information (e.g., lexical, orthographic, and grammatical features) and properties derived from non-linguistic, modality-specific experience, capitalizing on perceptual/motor simulations, bodily sensations, and mental imagery. The extent to which such multimodal organization of semantic representations is functionally relevant to language processing, including pragmatic inferencing, is still debated. In my thesis, I will present the results of five studies based on the application of psycho/neurolinguistic experimental approaches (i.e., behavioral, computational, and neurophysiological methods) to test the involvement of experience-related information during different linguistic tasks (including figurative meaning processing) in healthy and atypical adult populations. Overall, the results of this dissertation support theoretical models predicting the effects of multimodal semantic properties on language processing and extend the description of such effects to the pragmatic level, where the involvement of non-propositional operations has always been neglected by classic theoretical models. Moreover, the studies presented showed that the involvement of multimodal semantic properties during pragmatic processing might be intrusive in some atypical populations (e.g., schizophrenia) but not in others (e.g., motor conditions), thus indicating that multimodal effects are not only task-sensitive but also highly modulated by differences related to cognitive and clinical characteristics.
13-giu-2024
36
NEUROSCIENZE COGNITIVE E FILOSOFIA DELLA MENTE
Gli attuali modelli teorici proposti per descrivere la memoria semantica sostengono che il significato delle parole sia caratterizzato da una rappresentazione multimodale, tale da includere sia informazioni “amodali” (ad esempio, caratteristiche lessicali e ortografiche, ma anche informazioni grammaticali) sia proprietà acquisite attraverso l’esperienza non linguistica derivante dalle simulazioni sensorimotorie, le sensazioni corporee e la cosiddetta “mental imagery”. Tuttavia, è ancora dibattuto quanto l’organizzazione multimodale delle rappresentazioni semantiche sia funzionalmente rilevante nell’elaborazione del linguaggio, in particolare nei processi inferenziali pragmatici. Nella presente tesi saranno presentati i risultati di cinque studi, nei quali verrà descritta l’applicazione di approcci sperimentali propri della psico/neurolinguistica (ossia, metodi comportamentali, computazionali e neurofisiologici), con la finalità di testare il coinvolgimento delle informazioni multimodali in diversi compiti linguistici, somministrati a soggetti appartenenti alla popolazione sana o affetti da condizioni neurologiche e psichiatriche. I risultati complessivi degli studi presentati non solo supportano i modelli teorici che descrivono gli effetti della rappresentazione multimodale del significato delle parole sull’elaborazione del linguaggio, ma consentono di estendere tali effetti anche al dominio della pragmatica, espandendo i modelli teorici classici che limitano la descrizione dei processi pragmatici alle sole operazioni proposizionali. Inoltre, i risultati degli studi suggeriscono che l’attivazione di informazioni multimodali durante l’elaborazione pragmatica possa determinare un ostacolo in alcune popolazioni atipiche (ad esempio, nella schizofrenia), ma non in altre (come, ad esempio, nelle patologie del movimento), confermando quanto la portata di questi effetti sia modulata dal contesto, della tipologia di compito svolto e delle cognitive e cliniche dei parlanti.
BAMBINI, VALENTINA
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12076/18917
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